Fenrir's Dreams

Il sogno è l'estremo rifugio dell'umanità

Nell’antro del Re della Montagna

Il giovane Peer Gynt vaga per gli oscuri monti di Norvegia sul far della notte, senza scopo alcuno se non di esplorare e viaggiare. Giunge all’ingresso cupo di una vasta caverna e vi si addentra alla luce della sua torcia.
Dalla caverna si diparte un cunicolo che si inabissa nelle profondità dei monti. Curioso, Peer Gynt vi si addentra, scendendo sempre più nel cuore del monte scuro. Giù, giù, sempre più giù nel ventre obliato della terra, lungo oscuri cunicoli ed attraverso caverne profonde ove mai voce d’uomo risuonò.
Sporgendosi oltre ad un pertugio, Peer Gynt scorge due mostruose creature che scortano la più bella fanciulla che abbia mai visto: la figlia del Re della Montagna. Invaghitosi d’ella, la segue per gli oscuri tunnel fino a giungere alle caverne dei Trolls, i quali si mostrano molto sorpresi della presenza di un umano nel loro regno. Ma Peer Gynt non ha per nulla paura dei grossi e sinistri Trolls, i quali lo conducono innanzi al loro Re perché decida cosa fare dell’umano che è penetrato nei recessi segreti del monte.
Nell’antro del Re della Montagna, il bieco sovrano chiede a Peer Gynt che cosa voglia ed egli, spavaldo, domanda la mano della bella figlia del Re dei Trolls. Tutti i Trolls si infuriano per la temerarietà e l’impudenza del giovane e gridano a gran voce che sia ucciso, che il suo sangue sia versato e paghi per l’oltraggiosa richiesta. Un figlio dei cristiani sposare la figlia del Re della Montagna: mai! Tre streghe Troll lo maledicono e condannano. E infine la tenebrosa voce del Re dei Trolls si leva sopra a quella dei suoi sudditi ed ordina che l’umano gli venga portato.
E così il prode e curioso Peer Gynt, innamorato della splendida fanciulla dei Trolls, venne divorato dal Re della Montagna.
La storia è stata rimaneggiata, l’originale non è così.

Musica: “Nell’antro del re della montagna”, suite op. 46 di Edvard Grieg.

 

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